Amanda Lear

Amanda Lear è figlia di un inglese e di un’esiliata russa. Studia arte a Parigi e negli anni Sessanta si trasferisce a Londra. Durante questo periodo incontra alcuni tra i migliori disegnatori, musicisti e artisti che appartenevano ai diversi circoli da lei frequentati. Le sue preferenze comprendevano principalmente il movimento surrealista e l’espressione del corpo, avendo studiato anche l’arte del mimo.
L’incontro con Dalì nel 1965 cambia la sua vita. Nei successivi quindici anni diventa la sola amica, musa e confidente del grande pittore, vivendo nella casa dell’artista a Cadaquès (Spagna). Benché avesse dichiarato che una donna non avrebbe mai dovuto dipingere, Dalì è stato il suo primo pigmalione, permettendole di lavorargli accanto e insegnandole le sue tecniche pittoriche e tutto quello conosce sull’arte; accompagnandola nei grandi musei del mondo e servendole da guida nella scoperta degli artisti con il suo personalissimo punto di vista.
Conosciuta internazionalmente come cantante pop, divenne famosa quando la sua prima canzone entrò nelle hit parade internazionali, ma non per questo trascurò la passione della sua vita: la pittura.
Nel 1980 allestisce la sua prima mostra personale, a Rotterdam. Incoraggiata dal successo ottenuto e dall’interesse ricevuto dai media espone a Parigi, Berlino, Milano e Ginevra attirando l’attenzione di collezionisti europei.
Le piace ricordare che ha aspettato vent’anni prima di avere la possibilità di esporre i suoi lavori ed è grata a Dalì per esserle stato amico e maestro.
Vive vicino a Baux-en-Provence, in mezzo ai paesaggi amati da Van Gogh, dove la luce le ricorda Cadaquès.
È stata nominata nel 2007 a Parigi, dal Ministro della Cultura francese, Cavaliere delle Arti e della Cultura.

 

Opere

 

Dichiarazioni di illustri personaggi dedicate ad Amanda Lear

Riscontro nei dipinti di Amanda Lear una sorta di continuità nel dadaismo, nell’idea dell’arte intesa come comportamento e come body art. Ritengo che questa vocazione all’arte della Lear abbia anche l’intento di affermare la sua presenza in quanto donna nel mondo dell’arte, per tanto tempo dominato da una concezione maschilista. Quindi c’è l’influsso di una visione femminile di sé, che vuole mettere alla luce attraverso i suoi quadri. Senza dubbio il suo modo di porsi così disinibito e ambiguamente provocatorio si libera nella sua arte, che appare come liberatoria e disinibitoria per i fruitori, in un’alchimia che attira.

Achille Bonito Oliva

Amanda ha qualcosa di geniale, perché in qualità di sua musa ispiratrice, ha inizialmente frequentato il formidabile ambito di Salvador Dalì, artista che ha lasciato un segno tangibile nella storia dell’arte contemporanea per le sue opere di fantasia assoluta, direi, per aggiunta, perversa. La cara Amanda è diventata veramente grande e ha vissuto in modo particolare. La conosco molto bene, perché veniva da me in galleria, ancora trent’anni fa e la sua arte, così originale e spiritosa, corrisponde appieno con la sua persona e la sua singolare e frenetica vita. È un personaggio molto creativo e molto alternativo.

Philippe Daverio

Associando il concetto di arte al concetto di bellezza, in quanto l’arte è espressione di bellezza, che rispecchia piacevolezza e positività penso, che questa vocazione all’arte pittorica di una personalità di fama internazionale come Amanda Lear possa senz’altro infondere un incipit di stimolo positivo generale a livello sociale e collettivo, a maggior ragione associandola al principio dell’arte terapia da lei richiamato. Ho avuto l’occasione di incontrare la Lear nel contesto televisivo di alcuni programmi a cui abbiamo partecipato come ospiti e mi è stata da subito molto simpatica. Pur non avendo avuto la possibilità di approfondire meglio la conoscenza, sono certo che è scattata una buona empatia reciproca, ci sono stati un feedback immediato e un’affinità spontanea, che ricordo con piacere. La Lear è una donna tosta, capace di dominare la propria vita da protagonista assoluta, sia nel privato sia nella carriera professionale. L’influenza di un mentore e pigmalione eccelso come Salvador Dalì è indiscutibile. Per me sono stati una coppia esemplare, perfetti nel loro equilibrio di artisti e creativi. Potrei dire, che sono stati una coppia modello appartenente a quel filone di storie d’amore sempre speciali e mai banali. Immagino che Dalì, ovunque si trovi, sia pienamente soddisfatto e compiaciuto della sua musa e del suo importante percorso.

Giordano Bruno Guerri

La notizia della “conversione all’arte” di una donna di fama internazionale come Amanda Lear, mi ha piacevolmente e positivamente colpito, anche per il suo messaggio dedicato all’importante efficacia dell’arte terapia. Mi sembra ottima l’idea di cimentarsi nel percorso pittorico con l’entusiasmo e la carica vitale che da sempre l’accompagnano nelle sue scelte esistenziali e professionali. È una donna di spettacolo e un’attrice di grande fascino e di grande glamour, che ama stupire e non passa mai inosservata con quella sua speciale aurea di androgina femminilità. Salvador Dalì è stato un maestro teorico del concetto di “Paranoia critica” ma nella peculiare identità artistica della Lear spero si possa delineare una svolta, cogliendo una rivalutazione e una rivisitazione del sistema rigido e rigoroso da lui perpetrato. Da artista e donna a tutto tondo, sono convinto che porterà un incisivo contributo anche nel mondo dell’arte, magari con un pizzico di intrigante malizia.

Italo Tomassoni

In generale, come personaggio e donna di spettacolo la considero molto simpatica e accattivante, ha una personalità energica e solare. Pur non conoscendola a livello personale, rappresenta una delle prime simboliche icone a modello nel mondo dell’ambiguità sessuale e nel sottile gioco della provocazione, che è tipico del movimento surrealista. Già in questo si accosta a Dalì e ai suoi insegnamenti, sul mondo concepito in modo doppio e indecifrabile. La sua vocazione all’arte e la sua identità artistica mi incuriosiscono e voglio approfondire bene l’approccio a tale aspetto, anche in merito a questa dimensione espressiva di enigmatica indecifrabilità, di misteriosa prospettiva, che mi ha particolarmente colpito e che può dare lo spunto per molteplici riflessioni e interpretazioni. Poi è interessante cogliere gli aspetti e gli elementi in parallelo con Dalì, ma anche quelli che lei ha sviluppato per diversificare e personalizzare il suo stile pittorico.

Duccio Trombadori

È senza dubbio una personalità fortemente estroversa ed eclettica quella di Amanda Lear e dalle molteplici sfumature, che da sempre suscita particolare interesse e curiosità nell’opinione pubblica mondiale, per quel fascino speciale e quell’appeal carismatico, che la contraddistinguono. Queste componenti si manifestano anche nella sfera e nel comparto dell’arte, dove emergono una fervida capacità creativa e un estro di vasta portata espressiva. La Lear si dimostra un’artista contemporanea dotata di un proprio e distintivo linguaggio comunicativo, che la rende inconfondibile e la colloca in un contesto di costante evoluzione, molto stimolante da recepire da parte del fruitore. Il suo esteso target di appassionati estimatori, così vasto a livello internazionale, ne testimonia la visione cosmopolita dell’arte, che fornisce prospettive d’interpretazione ad ampio respiro e chiavi di lettura diversificate e coinvolgenti.

Luigino Rossi

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